Quattro novembre

Ho un pianto differente senza occhi da inumidire, lento e disperato come i suoi ultimi respiri, adagiato tra una carezza vana e un lenzuolo a coprire il silenzio del sangue fermo. Si muore in così poco tempo che non si ha il tempo di arpionare l’ultimo raggio di sole, non si ha il tempo di articolare il suo nome a voce alta e decisa, che le mani abbandonate non riescono ad aggrapparsi ai suoni della vita attorno, un clacson, una canzone, un dialogare fitto tra vicine di casa, una moto che insegue i secondi che la portano via.

Il pianto è rimasto lì ad osservare il suo volto nascosto, la sua pelle liscia e pulita, i capelli grigi di un grigiore noto e diffuso, come a conservare la tenerezza di una timida uscita di scena senza clamori e senza dolori. L’esistenza dei fragili si nutre si isolamento e di rinunce, e di ricerche di rifugi ad ogni angolo di vita, si consola di gesti rituali e delle poche parole essenziali, dondola tra un respiro e un altro, tra una boccata di fumo e un sospiro fumante, rimane ad osservare ogni lieve istante nei giochi terreni di mani e di occhi, si rifugia in uno sguardo solitario o in un sorriso nascosto.

Un pianto nascosto l’ha vista cedere al mutismo degli istanti senza più respiri, gli occhi senza più presa e i capelli commossi e soli come cuccioli di gatta uccisa, l’ho presa tra le mie mani e le ho riscaldato il viso incolore e senza calore. Adesso il tempo è solo dalla nostra parte, a lei ha tolto tempo e spazio lasciandole solo un volume esiguo da adagiare a terra e nella terra, da consumare d’altra vita, sotteranea e crudele. E un pianto di terra e acqua si siederà accanto e la consolerà.

Aveva il sorriso divertito e la paura di non essere divertente, sedeva da sola sulle sedie in cucina e tornava a casa con una sigaretta in mano, accendeva la tv senza seguirla e faceva la spesa da sola, poca roba da cucinare in poco tempo e in poco tempo rimettere tutto a posto. E in poco tempo il respiro ha deciso di andarsene, senza dire addio e senza voltarsi indietro, senza fretta e senza pianti. E lei ha lasciato andare via il calore della sua vita e il colore dei suoi pensieri ed è rimasta ad attendere le mani che la consolassero e che la lasciassero andare via.

Le mie mani colme di un pianto leggero e nascosto.

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