Pranzo del poeta che non muore

070 – 11 novembre 2016

Apertura d’ali in cestino d’avocado al limone e olio con spezie piccanti.

Accordi di chitarra in tuffi di ferretti artigianali al pesce spada e capperi con arpeggio di pomodorini.

Aria di concerto berlinese in agrodolce di peperoni e cipolla con tostatura di pangrattato.

C’è un lungo percorso di note e parole che conduce alla danza d’occhi del pane di un forno caldo e dell’acqua malinconica di fonte fresca dei pressi mentre il bianco d’Alcamo intreccia ricordi e sorsi di brani del poeta che non muore. Si sta raccolti sotto le note ben note e la voce elegante di Leonard Cohen con gli occhi che salutano chi va via.

Solitudo e tristezza musicata q.b.

Lascia un commento