Pranzo largo degli spazi silenziosi

104 – 18 aprile 2020

Pranzo largo degli spazi silenziosi
Visione di piazza in antipasto marcato di ricotta fresca, pepato tenero e olive verdi in condimento locale.
Eleganza di vuoti in giovani rigatoni in cadenza vegetale di radicchio e zucchine con esaltazione di funghi e pecorino romano.
Lamento d’assenze in insalata alata di finocchi, radicchio e olive.
Il Cerasuolo di Vittoria, disconnesso dalle celebrazioni della vita online, offre spunti di divertimento all’acqua fresca e al pane di forno a pietra rilassato e incurante dei frastuoni del web. Le onde sonore dei Twenty One Pilots s’incrociano con i desideri e i pensieri peccaminosi.
Solitudo maestra e vastità d’intenti q.b.

Cena sola delle aspettative future

103 – 5 aprile 2020

Cena sola delle aspettative future

Ritorno in strada in tagliatelle con sugo di carne, zucchine, radicchio, pomodorini e spezie amiche

Incontro di volti in insalata allegra dal condimento sonoro.

Lezione colorata in crema pasticciera al bacio d’arancia.

È un Merlot pacato a raccontare storie di incontri e di sorrisi all’acqua di fonte e al pane di forno a pietra che ascoltano con occhi rapiti mentre il recente lungo brano di Bob Dylan riempie i vuoti e i silenzi.

Solitudo raccolta e sguardi in avanti q. b.

 

Pranzo fermo del passaggio oltre

098 – 18 aprile 2019

Pranzo fermo del passaggio oltre

Incontro con il sé in antipasto di formaggi dei luoghi vicini e polpettine di tonno e ricotta in panatura speziata

Passaggio d’occhi in fusilli al pesce spada e gamberetti con sottolineature di pomodoro e menta.

Linearità d’orizzonti di un tempo in insalata di finocchi, spinaci, radicchio e mele con allegria di condimento.

Aritmia di passi da seguire in freschezza di fragole in eterna dolcezza.

L’acqua fresca di fonte scivola sotto gli occhi attenti di un Bianco di Nera frizzante e giocoso e le note indisciplinate dei Doors agevolano voli e passaggi di tempo e di pensieri.

Solitudo salutare, passioni e ritorni a capo q.b.

Cena tenera dei sapori verdi

095 – 3 marzo 2019

Cena tenera dei sapori verdi

Richiami sinuosi in antipasto sorridente di olive verdi e pomodori secchi di casa.
Seduzione morbida in lasagne bianche con divertimenti di pistacchio di Bronte.
Arrendevolezza chiara in insalata di finocchi, arance e radicchio dai sapori locali.
Carezze nostrane in zeppole di riso con miele e cannella.

La storia tenera di un segreto d’animo raccoglie i sospiri di un’acqua fresca di fonte e gli occhi divertiti di un bianco d’assolate terre siciliane mentre le parole del pensare domano i suoni sferici di Alice Phoebe Lou.

Solitudo accantonata, regalo d’occhi e legami romani q.b.

Un grazie immenso a Miriam per i suggerimenti culinari e musicali.

Pranzo del tempo che non si coglie

083 – 19 febbraio 2018

Pranzo del tempo che non si coglie

Attesa d’occhi in antipasto disarmato di bresaola in olio e limone, tocchi nudi di parmigiano e loquacità iberica di vermut.
Lentezza d’esistenza in penne al forno con tremori di cavolfiore dei pressi e pensieri d’olive, pecorino e uva passa accarezzati da pangrattato tostato.
Residui di tempo trascorso in avocado semplice con voglie di olio, limone e pepe.
La tristezza dell’acqua priva degli occhi di un pane assente è raccolta e dissolta dai racconti senza tempo del prosecco di Conegliano Valdobbiadene mentre il tempo non colto s’arrampica sulle note progressive degli Yes.
Solitudo invernale e nuovi passi da non contare q.b.

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

077 – 11 aprile 2017

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

Ariosità di gusto in tagliatelle e pesce spada con coro di pomodoro, capperi, spezie ed erbe danzanti.
Accoglienza d’occhi in insalata d’altre mani con farro, ceci, pomodorini e rucola.
Asprezza tonificante in sicilitudine di limoni in insalata.
Arpeggio di sensi in fragole nude al tocco.
Il pane offre fraganza di forno all’acqua di fonte fresca e ravviva ricordi d’amori passati al bianco chardonnay di terre siciliane mentre i suoni iberici dei Radiotarifa levano ormeggi e rifugi e si trasportano oltre le misure di massime e minime.
Solitudo e intrugli chimici q.b.

Pranzo pacato della domenica incolore

076– 19 febbraio 2017

Pranzo pacato della domenica incolore

Arpeggio di dialoghi in salsa di avocado con piccanterie e scherzo di stracchino, taralli e crostini.

Adagio di dissolvenze in linguine al nero di seppia di mare addormentato.

Equilibrio di verde e bianco in insalata sorridente di lattuga e finocchi dell’orto dei semplici e intervento di spinaci.

L’acqua silenziosa e fresca di fonte respira il calore del pane di forno giovane e fragrante, il bianco Cataratto si dispone sul nero con l’amabilità siciliana di chi accoglie e gioca con le note nordiche di Ane Brun mentre la domenica incolore si estende e vaga.

Dialogo di figlia, pensieri mordicchiati e “seduto o non seduto” q.b.

Pranzo del poeta che non muore

070 – 11 novembre 2016

Apertura d’ali in cestino d’avocado al limone e olio con spezie piccanti.

Accordi di chitarra in tuffi di ferretti artigianali al pesce spada e capperi con arpeggio di pomodorini.

Aria di concerto berlinese in agrodolce di peperoni e cipolla con tostatura di pangrattato.

C’è un lungo percorso di note e parole che conduce alla danza d’occhi del pane di un forno caldo e dell’acqua malinconica di fonte fresca dei pressi mentre il bianco d’Alcamo intreccia ricordi e sorsi di brani del poeta che non muore. Si sta raccolti sotto le note ben note e la voce elegante di Leonard Cohen con gli occhi che salutano chi va via.

Solitudo e tristezza musicata q.b.

Pranzo del silenzio dei mari

069 – 1 novembre 2016

 Tenerezza di ricordo in rifugio di medusa alla crema d’avocado e bisbigli di pomodoro ai toni piccanti con sorsi di vermouth bianco e vento di sè.

Persitenza di silenzio di mare in onde leggere di spaghetti ai sapori marini e complicità di peperoncino.

Respiro di brezze in semplicità d’insalata di pomodori e assenza di pensiero.

I sussurri di un bianco Alcamo dai sapori eleganti induce a sogni audaci il pane del forno a pietra che osserva la limpida delicatezza dell’acqua di fonte, le note ricercate dei Cinematic Orchestra spostano silenzi e ombre tra i pensieri distratti.

Chiusura in dialogo assopito tra il liquore d’alloro delle mani che sscrivino e le mani che pensano.

Solitudo autunnale e mari da osservare q.b.

Cena del ricordo del sè

064 – 5 maggio 16

Cena del ricordo del sè

Arrendevolezza di verde in eleganza di trofie in dialogo di asparagi selvatici e spinaci con commenti di ricotta salata.
Biancore di ricordi in insalata colorata con ventata di feta e mela e condimento semplice.
Un rosso Merlot affila le lame del ricordo mentre il pane esangue di casa ascolta un racconto di amori svuotati dell’acqua di fonte. La musica dei Nouvelle Vague si diffonde ironica sui ricordi del sè sbiadito e addormenta i sogni.
Solitudo e finestre sul mare q.b.