Pranzo del desiderio scavato

055 – 2 marzo 16

Pranzo del desiderio scavato

Assonanza di sogni in strozzapreti audaci con funghi, pomodorino e verza e desideri piccanti di spezie serene.
Legame d’odori in insalata pepata d’arance e finocchi dei pressi.
Arrendevolezza di gusto in spremuta d’arance siciliane e succose.
Il pane di casa e l’acqua fresca intrecciano desideri lontani mentre il rosso d’Etna scava negli occhi la voglia d’amare delle note lievi di Curtains dei Tindersticks.
Solitudo blu e pensieri vaganti q.b.

Pranzo del pensiero che vaga

054 – 29 febbraio 16

Pranzo del pensiero che vaga

Assenza d’azione in rotondità di strozzapreti al sapore di asparagi selvatici, pomodorini e pigrizia di spezie.
Ritorno di ricordi in insalata d’arance e finocchi dei luoghi vicini con ammirazione di cipollina tenera.
Un rosso d’Etna induce a una leggera meditazione mentre vaga ondoso il dialogo intimo tra il pane di casa e l’acqua di fonte. Una spremuta d’arancia si riposa tra le note smogmagiche delle Orme dei tempi remoti.
Solitudo e ormeggi di pensiero q.b.

Pranzo delle cose che non mutano

053 – 23 febbraio 16

Pranzo delle cose che non mutano

Arrendevolezza d’intenti in penne rigate al suono di cavolfiore e carezze d’olive, pecorino, uvetta e pinoli e salti di danza di tostatura di pangrattato.
Riflessioni sul sè in insalate ridenti di trunzo di jaci e di lattuga e finocchio degli orti nostri.
Attesa di cambiamenti in arance e kiwi dei pressi.
La delicata sobrietà di un rosso Etna consola lo stato d’animo confuso di un pane di casa e l’acqua di una fonte del luogo nasconde la sua timida freschezza mentre le note dense dei Tindersticks ricordano la delusione per ciò che manca sempre.
Solitudo graffiante, spezie d’occhi e nubi distratte q.b.

I prodotti degli orti sono a km zero e non trattati. L’Orto dei semplici è sempre presente e prezioso.

Pranzo dell’amabilità sospesa

052 – 22 febbraio 16

Pranzo dell’amabilità sospesa

Delicatezza d’arancia in fusilli con incontro rosso di tonno e pomodoro datterino al rinfresco di menta e marsala.

Armonia dei passi brevi in trittico d’insalate di trunzo di jaci, d’arance e cipollotto e di finocchio e lattuga con condimenti del luogo.

Persistenza di sè in spremuta lieta d’arance in vista e attesa di kiwi dei pressi.

Il pane fresco di forno in pietra ammutolisce agli sguardi teneri dell’acqua di fonte vicina e il biancore d’intenti di un Corvo Glicine sorvola il silenzio amabile che ascolta l’eleganza pacata David Sylvian.

Solitudo invernale e linee inespresse q.b.

Tutte le verdure e la frutta sono a km zero, provenienti da orti e giardini dei pressi e non trattate chimicamente.

Il cipollotto e il trunzo di jaci provengono dall’Orto dei Semplici.

Per il tonno ringrazio Davide.

Pranzo del pensiero civile

51– 31 gennaio 16

Pranzo del pensiero civile

Armonia di coppia vegetale in marinata di gamberetti freschi e solletico piccante.
Adozione di sapori buoni in tagliatelle alle ortiche e gamberetti con giochi di spezie.
Condivione di diritti fondanti in frittelle alle ortiche e patate con leggerezza di noce moscata.
Allegria d’unione civile in insalata dagli occhi buoni di finocchi, cavolo cappuccio e lattuga.
Il pane delle sane tradizioni ascolta il dialogo serrato tra l’amata acqua di fonte e un bianco Corvo Glicine che accarezza le anime indifese dei frutti di stagione. La musica degli XX fa l’amore con i gusti del giorno e brinda con un rosolio all’alloro del luogo all’amore senza aggettivazioni.
Solitudo, assenza d’occhi e amore di sguardi q.b.

Pranzo del pensiero che guarda altrove

050 – 24 gen 16

Pranzo del pensiero che guarda altrove

Apertura d’orizzonti in gnocchetti di ricotta di gregge locale su amabilità di vellutata di zucca gialla in rotondità di spezie

Ritorno di ricordi in insalate di “trunzo di Jaci” e di ortaggi allegri dell’Orto dei Semplici in condimenti complici.

Sorrisi di sè in fritttura calorosa di mezzelune ardite di zucca gialla e carezze di menta.

Armonia d’aria in chiusura di mandarini e clementine dei passi brevi.

Il pane di fuoco di legna impaziente incrocia lo sguardo distratto dell’acqua di fonte che raccoglie le storie di sogni lontani di un rosso delle vigne dei luoghi d’Etna, mentre le note nomadi di Terry Riley disegnano paesi lontani nei pensieri che vagano.

Solitudo, pensiero di mare e ritagli di me q.b.

Gli ortaggi utilizzati per le insalate provengono dall’Orto dei Semplici (“trunzo di Jaci”, lattughe, finocchio)

Pranzo d’inverno dell’animo raccolto

049 – 19 gen 16

Pranzo d’inverno dell’animo raccolto

Morbidezza di pensiero in omelette alle erbe dell’Orto dei Semplici e sogno di carciofo.
Essenzialità d’intenti in lessatura di patata e solletico di prezzemolo, olio dei pressi e pepe.
Eleganza di gesti in cottura semplice di bieta selvatica.
Sorriso d’occhi in insalata di rucola, lattuga, spinaci e finocchi dell’Orto dei Semplici e condimento lieve.
Il pane sonnecchia grato della limpidezza della giovane acqua di fonte e un rosso d’Etna innevata si aggira tra le pietanze consolando l’animo dal freddo e dalla pioggia. I pensieri ora sparsi ora raccolti si adagiano tra le note sicure dei Massive Attack mentre la tenerezza di una spremuta d’arance dei luoghi spiega agli occhi la fine dell’inverno.
Solitudo innevata e colori d’onde q.b

Pranzo della felicità nascosta

048 – 2 gen 16

Pranzo della felicità nascosta.

Chiusura d’occhi in fettine di pollo al marsala con abbraccio di funghi d’Etna generosa.
Soffio di ricordi in omelette agitata ai funghi sorridenti.
Freschezza di vita in insalata di erbe, formaggio e olive coraggiose.
Calore d’estate in agrodolce di caponata e tenerezza.
Il rosso Primitivo di terre salentine sorseggia l’amore di sguardi tra il pane casareccio e una languida acqua di fonte mentre le note accoglienti dei Morcheeba agitano pensieri e istanti presenti.
Solitudo che accompagna e felicità nascoste q.b.

Pranzo del lento incedere

047 – 20 dic 15

Pranzo del lento incedere

Ascolto d’inverno in fusilli al ritmo di carciofi, salsiccia e spezie d’animo raccolto.
Passi brevi in insalata d’arance dei pressi e cipollina fresca.
Il pensiero di un’acqua di fonte amabile turba un pane casareccio e guardingo mentre il tempo inciampa sui sorsi di un Gatto Nero di lontane terre occidentali, sorridendo agli intrecci passati.
Appoggio d’occhi su frutta dei metri brevi e dondolio di pensieri sulle note nordiche di Ane Brun.
Sospesione di tempi e parole in rosolio all’alloro delle mani note.
Solitudo e incedere lento q.b

Pranzo breve dei passaggi di vento

046 – 25 nov 15

Pranzo breve dei passaggi di vento

Brezza di ricordi in crostini e crema di formaggi alle erbe aromatiche e olio extra vergine d’oliva dei pressi preziosi.
Esuberanza di pensieri ventosi in garganelli freschi alla crema di zucca e risate di funghi.
Freschezza d’aria in colore d’insalata e semi e condimento locale.
Vortice d’idee in timidezza di frutta dei pressi.
Il pane, rincuorato, si sofferma ad ammirare l’acqua fresca di fonte e un bianco d’Alcamo sorseggia soffi di gusto e di domani. Le note dei Pink Floyd giungono da Pompei sospinte da venti musicati.
Solitudo di me e sospensione d’attimi q.b