Cena cerulea delle trasparenze scalze

087 – 3 agosto 2018

Cena cerulea delle trasparenze scalze

Dissolvenza d’ansia in pepata di cozze alla siciliana.
Frammenti di sorrisi in grigliata di capone ai condimenti dei pressi.
Ricami di opacità caduca in piccola insalata di pomodori, capperi e spezie di pochi passi.
Il pane di casa raccoglie le orme sparse dall’acqua di fonte, il vino Corvo bianco emana ricordi trasparenti e pensieri esili ad intrecciare le invisibili note azzurre dei Mazzy Star.
Solitudo opportuna, legami d’altri e trasparenza nota q.b.

Pranzo azzurro del porto di mare

086 – 21 giu 2018

Pranzo azzurro del porto di mare

Accoglienza salmastra in marinatura di alici in olio e limone dei pressi.
Riparo di gusto in cottura di aguglie con pomodoro, cipolla e risate di peperoncino.
Cura di sé in sospiri d’insalata mediterranea.
Il pane di forno a legna, rapito dalla freschezza di un’acqua di fonte, brinda all’ormeggio sicuro di un bianco Alastro Planeta mentre le note di un Bob Dylan d’annata sospinge vele ed occhi verso una terra aperta al sole e alle barche.
Solitudo di porto e pietanze a venire q.b.

Cena pacata del respiro che si avvita

084 – 24 marzo 2018

Cena pacata del respiro che si avvita

Legami d’amore in antipasto adulto di culatello di terre lontane e ricotta fresca di pecore locali con solletico d’olive in giardiniera.

Respiri d’altri luoghi in risotto alla zucca e amaretti con complicità di spezie danzanti.

Amore di sè in pera cotta al vino rosso e profumi speziati d’arancia.

Il pane cotto in forno a pietra si accosta all’acqua fresca di fonte per ascoltare il suono bianco di un Alcamo pieno di sole mentre altri suoni avvitano respiri e parole che dondolano tra i pensieri e i Rolling Stones.

Solitudo di primavera e visione di lei q.b.

Pranzo fugace dei luoghi amati

080 – 2 agosto 2017

Pranzo fugace dei luoghi amati

Articolazione di pensieri freschi e pereirana memoria in omelette di erbette dei pressi con uova di familiare generosità.

Sapore di terra amica in insalata di patate dei luoghi vicini e condimento senza chilometraggio.

Il vino bianco di terre tra Etna e mare ingentilisce la frescura dell’acqua di fonte vicina e i gesti innamorati del pane del buon Michele, la voce rara di Neil Young accarezza l’anima indurita dal ricordo della strage eterna mentre i luoghi amati riposano all’ombra di pensieri d’altre terre.

Solitudo di sè, tranquillità d’iperteso e bellezza di Bastioncello q.b.

Pranzo del desiderio vulnerabile

079 – 24 luglio 2017

Pranzo del desiderio vulnerabile

Agganci siculi in grigliata di peperoni in olio e limone.

Sospensione d’idee in pauro alla griglia e sapori liquidi di terra dei pressi.

Visione ermetica in insalata mediterranea con abbracci di feta.

Respiri di novità in tocchi rossi di anguria fredda.

Il pane di casa riaffiora dal torpore e offre all’acqua di fonte desideri e trame d’amore mentre il bianco del vino dei luoghi vicini protegge dai risvolti taglienti della vita un desiderio vulnerabile rimasto indifeso. I brani di Brunori Sas coprono tristezze e polveri del giorno prima.

Solitudo e alunni dispersi q.b.

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

077 – 11 aprile 2017

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

Ariosità di gusto in tagliatelle e pesce spada con coro di pomodoro, capperi, spezie ed erbe danzanti.
Accoglienza d’occhi in insalata d’altre mani con farro, ceci, pomodorini e rucola.
Asprezza tonificante in sicilitudine di limoni in insalata.
Arpeggio di sensi in fragole nude al tocco.
Il pane offre fraganza di forno all’acqua di fonte fresca e ravviva ricordi d’amori passati al bianco chardonnay di terre siciliane mentre i suoni iberici dei Radiotarifa levano ormeggi e rifugi e si trasportano oltre le misure di massime e minime.
Solitudo e intrugli chimici q.b.

Pranzo pacato della domenica incolore

076– 19 febbraio 2017

Pranzo pacato della domenica incolore

Arpeggio di dialoghi in salsa di avocado con piccanterie e scherzo di stracchino, taralli e crostini.

Adagio di dissolvenze in linguine al nero di seppia di mare addormentato.

Equilibrio di verde e bianco in insalata sorridente di lattuga e finocchi dell’orto dei semplici e intervento di spinaci.

L’acqua silenziosa e fresca di fonte respira il calore del pane di forno giovane e fragrante, il bianco Cataratto si dispone sul nero con l’amabilità siciliana di chi accoglie e gioca con le note nordiche di Ane Brun mentre la domenica incolore si estende e vaga.

Dialogo di figlia, pensieri mordicchiati e “seduto o non seduto” q.b.

Pranzo d’oriente del padre sorridente

075 – 15 febbraio 2017

Pranzo d’oriente del padre sorridente

Tenerezza d’occhi sorridenti in tocchi di pollo alle mandorle e sorrisi di soia con voli di riso basmati dai sapori piccanti.

Nitore di ricordi in insalata di verdure silenziose e complicità di mandorle e germogli di soia.

L’acqua fresca di fonte si rilassa accarezzata dagli sguardi morbidi del pane di forno a pietra e un bianco etneo dal forte carattere segue una danza di sorsi in ricordo della voce che rimane, la musica d’anima dei Massive Attack ricopre la malinconia delle assenze e vaga nei pensieri.

Solitudo arrendevole e lievità d’intenti q.b.

Pranzo breve delle storie che iniziano

073 – 24 gennaio 2017

Pranzo breve delle storie che iniziano

Soddisfazione di sè per storia che inizia in amabilità di riso rosso al pollo con curry e paprika e abbracci di porro e funghi.

La brevità del pasto è inondata da un bianco grillo di Sicilia che saluta le nuove associazioni di idee tra il pane sereno e l’acqua di fonte fresca e speranzosa, le note stellari di David Bowie accompagnano la nascita di una storia che raccoglie storie e le racconta.

Solitudo sorridente ed “eralavò” a venire q.b.

Pranzo del sollievo arruffato

071 – 28 dicembre 2016

Sospiri di sollievo in incontro aromatico di gamberi e avocado e complicità ardita di mele, rucola e arancia.

Rilettura di sè in gnocchi di casa alla zucca gialla con silenziosità di crema ai formaggi.

Verdezza arruffata in insalata lenta di songino, rucola, avocado e mela.

Il bianco di un’ Inzolia di Sicilia raccoglie sereno le impressioni cromatiche tra gli sguardi di un pane di casa desideroso e un’acqua fresca di fonte e le note alte della nona sinfonia di Beethoven serpeggiano tra i raggi di un sole che porta calore e sollievo.

Solitudo invernale e pensieri arruffati q.b.