Pranzo dell’amabilità sospesa

052 – 22 febbraio 16

Pranzo dell’amabilità sospesa

Delicatezza d’arancia in fusilli con incontro rosso di tonno e pomodoro datterino al rinfresco di menta e marsala.

Armonia dei passi brevi in trittico d’insalate di trunzo di jaci, d’arance e cipollotto e di finocchio e lattuga con condimenti del luogo.

Persistenza di sè in spremuta lieta d’arance in vista e attesa di kiwi dei pressi.

Il pane fresco di forno in pietra ammutolisce agli sguardi teneri dell’acqua di fonte vicina e il biancore d’intenti di un Corvo Glicine sorvola il silenzio amabile che ascolta l’eleganza pacata David Sylvian.

Solitudo invernale e linee inespresse q.b.

Tutte le verdure e la frutta sono a km zero, provenienti da orti e giardini dei pressi e non trattate chimicamente.

Il cipollotto e il trunzo di jaci provengono dall’Orto dei Semplici.

Per il tonno ringrazio Davide.

Pranzo del pensiero civile

51– 31 gennaio 16

Pranzo del pensiero civile

Armonia di coppia vegetale in marinata di gamberetti freschi e solletico piccante.
Adozione di sapori buoni in tagliatelle alle ortiche e gamberetti con giochi di spezie.
Condivione di diritti fondanti in frittelle alle ortiche e patate con leggerezza di noce moscata.
Allegria d’unione civile in insalata dagli occhi buoni di finocchi, cavolo cappuccio e lattuga.
Il pane delle sane tradizioni ascolta il dialogo serrato tra l’amata acqua di fonte e un bianco Corvo Glicine che accarezza le anime indifese dei frutti di stagione. La musica degli XX fa l’amore con i gusti del giorno e brinda con un rosolio all’alloro del luogo all’amore senza aggettivazioni.
Solitudo, assenza d’occhi e amore di sguardi q.b.

Pranzo del pensiero che guarda altrove

050 – 24 gen 16

Pranzo del pensiero che guarda altrove

Apertura d’orizzonti in gnocchetti di ricotta di gregge locale su amabilità di vellutata di zucca gialla in rotondità di spezie

Ritorno di ricordi in insalate di “trunzo di Jaci” e di ortaggi allegri dell’Orto dei Semplici in condimenti complici.

Sorrisi di sè in fritttura calorosa di mezzelune ardite di zucca gialla e carezze di menta.

Armonia d’aria in chiusura di mandarini e clementine dei passi brevi.

Il pane di fuoco di legna impaziente incrocia lo sguardo distratto dell’acqua di fonte che raccoglie le storie di sogni lontani di un rosso delle vigne dei luoghi d’Etna, mentre le note nomadi di Terry Riley disegnano paesi lontani nei pensieri che vagano.

Solitudo, pensiero di mare e ritagli di me q.b.

Gli ortaggi utilizzati per le insalate provengono dall’Orto dei Semplici (“trunzo di Jaci”, lattughe, finocchio)

Pranzo d’inverno dell’animo raccolto

049 – 19 gen 16

Pranzo d’inverno dell’animo raccolto

Morbidezza di pensiero in omelette alle erbe dell’Orto dei Semplici e sogno di carciofo.
Essenzialità d’intenti in lessatura di patata e solletico di prezzemolo, olio dei pressi e pepe.
Eleganza di gesti in cottura semplice di bieta selvatica.
Sorriso d’occhi in insalata di rucola, lattuga, spinaci e finocchi dell’Orto dei Semplici e condimento lieve.
Il pane sonnecchia grato della limpidezza della giovane acqua di fonte e un rosso d’Etna innevata si aggira tra le pietanze consolando l’animo dal freddo e dalla pioggia. I pensieri ora sparsi ora raccolti si adagiano tra le note sicure dei Massive Attack mentre la tenerezza di una spremuta d’arance dei luoghi spiega agli occhi la fine dell’inverno.
Solitudo innevata e colori d’onde q.b

Pranzo della felicità nascosta

048 – 2 gen 16

Pranzo della felicità nascosta.

Chiusura d’occhi in fettine di pollo al marsala con abbraccio di funghi d’Etna generosa.
Soffio di ricordi in omelette agitata ai funghi sorridenti.
Freschezza di vita in insalata di erbe, formaggio e olive coraggiose.
Calore d’estate in agrodolce di caponata e tenerezza.
Il rosso Primitivo di terre salentine sorseggia l’amore di sguardi tra il pane casareccio e una languida acqua di fonte mentre le note accoglienti dei Morcheeba agitano pensieri e istanti presenti.
Solitudo che accompagna e felicità nascoste q.b.

Pranzo del lento incedere

047 – 20 dic 15

Pranzo del lento incedere

Ascolto d’inverno in fusilli al ritmo di carciofi, salsiccia e spezie d’animo raccolto.
Passi brevi in insalata d’arance dei pressi e cipollina fresca.
Il pensiero di un’acqua di fonte amabile turba un pane casareccio e guardingo mentre il tempo inciampa sui sorsi di un Gatto Nero di lontane terre occidentali, sorridendo agli intrecci passati.
Appoggio d’occhi su frutta dei metri brevi e dondolio di pensieri sulle note nordiche di Ane Brun.
Sospesione di tempi e parole in rosolio all’alloro delle mani note.
Solitudo e incedere lento q.b

Pranzo del pensare morbido

045 – 1 nov 15

Pranzo del pensare morbido­

Arrendevolezza d’intenti in crostini all­a crema vivace di avocado e vermuth bian­co.
Raccoglimento di sè in filini all’uovo ­in brodo vegetale casalingo e minestron­e di verdure.
Chiusura d’occhi in insalata rossa e ve­rde e condimento dei pressi.
Morbidezza di pioggia in dolcezza di pere cotte all­a cannella e alloro.
Ritrovamento di sè in praline artigiana­li e sorrisi d’autore di Marsala Superio­re Targa.
Dolcezza di figlia in muffin alla zucca­ e cioccolato.
Un ruvido pane locale ammira la delicat­a trasparenza dell’acqua di fonte, un ro­sso Morellino di Scansano sorseggia il f­ormicolio della pioggia che danza mentre­ le note dei Notwist ricoprono le fessur­e del tempo che ci piove addosso.
Solitudo e foglie a cadere q.b

Pranzo delle identità svanite

044 – 13 ott 15

Pranzo delle identità svanite.
Ricordo d’occhi in festa di riso con sorrisi di peperoni, zucchine, biete selvatiche, cavolo cappuccio e plausi di aromi delle terre buone.
Passaggio di me in deja vu arancione su zucca e frittura dolce.
Arrendevolezza di tempo in insalata di lattuga, cavolo cappuccio, olive e ricotta salata e condimento gentile delle mani che sanno.

L’acqua di fonte fresca si intenerisce alle parole del pane di Maniace e il biancore di un Vermentino di Gallura sprofonda in una intimità di ricordi e gusti. Le note imperdibili di Harvest di Neil Young raccolgono i silenzi interiori e governano il tempo.
Solitudo, dimenticanze e pace interiore q.b.

Pranzo verde dei buoni consigli

043 – 2 ott 15

Pranzo verde dei buoni consigli.
Dimenticanza di sè in fragranza di grissini e morbidezza di crema al gorgonzola e acini verdi d’uva bianca.
Suggerimento d’amico in tocchetti di pollo imbevuti di limone e nevicata verde di scorza di limone appena colto.
Avventura di verdezza in insalata di lattuga canasta, spinaci, verza e acini d’uva e condimento allegro.
Il pane di forno a legna dei pressi si muove con le verdi intenzioni mentre l’acqua di fonte ne segue i movimenti, un vino bianco dei luoghi cari si innalza silenzioso e brinda alle note d’annata di Carlos Santana.
Solitudo di pensieri e verdi sorrisi q.b.

Un plauso allo spacciatore di consigli culinari open source Salvo Lizzio.

(Chiedo scusa per la foto. Problemi di comprensione tra l’intero me e il mezzo tecnologico che mi ritrovo tra le mani)

Pranzo di una solitudo colorata

042 – 30 set 15

Pranzo di una solitudo colorata.
Eleganza di sfumature di verde in fusilli con asparagi, zucchine, avocado e complicità di spezie.
Dolcezza in doratura di giallo di patate americane in frittura semplice.
Allegria in danza d’insalata con pomodori, cetriolo e mozzarella di bufala dei dialetti lontani.
Il bianco tenue di un Grillo di Sicilia accarezza il dialogo silenzioso tra l’acqua timida di fonte e il pane di forno innamorato mentre le note calme di Max Richter tranquillizzano le nubi piovose che vengono da lontano.
Solitudo solita e umidità di sguardo q.b