Pranzo del mormorio esistenziale

066 – 3 agosto 16

Pranzo del mormorio esistenziale

Ebbrezza di pollo in crema al marsala e indugio sottile di spezie assolate.
Rossore d’audacia in piccola insalata di pomodori con condimento di terre prossime.
Eleganza di sapori in peperoni in agrodolce con uva passa e tostatura serena di pangrattato.
Il vino rosso di una Sicilia stanca si adagia sugli sguardi freschi dell’acqua di fonte e il pane di solido forno a pietra racconta l’agosto che sonnecchia. Le note avide dei suoni attenti dei Japan s’insinuano tra pensieri e mormorii d’esistenza e di pause.
Solitudo di stelle e notti a venire q.b.

Pranzo delle terre liberate

065 – 21 luglio 16

Pranzo delle terre liberate

Euforia di gnocchi di casa all’incontro di porcellana e rucola con sorriso libero di pomodorino e peperoncino.
Rimasugli di sè in omelette allegra con salvia, rosmarino e delicatezza di porcellana.
Racconti estivi in piccola insalata caprese.
La leggerezza austera di un bianco Centopassi racconta di terre sottratte alla mafia a un’acqua di fonte fresca di sè e a un pane di casa sempre innamorato. Le note di Astor Piazzolla emergono e sommergono tristezze e pensieri scuri.
Solitudo protetta e ricordo d’abbracci q.b.

Pranzo semplice del mare che non muore

063 – 17 aprile 16

Pranzo semplice del mare che non muore

Limpidezza di correnti marine in mescolanza di maccheroncini calabresi con tonno fresco, pomodorino siciliano e capperi dei pressi e carezze di spezie locali.
Orizzonti liberi in insalata mediterranea e incroci di culture assolate.
Il pane di forno a legna incontra la freschezza dell’acqua di fonte e ascolta i racconti salmastri di un bianco siciliano che ama i mari puliti.
La musica mai trivellata di Bach avvolge e ripara dalle brutture del mondo.
Solitudo calma e tuffi interiori q.b.

Pranzo in C

061 – 3 aprile 16

Pranzo in C

Ouverture di note vive in lonza di maiale al marsala e all’arancia con accompagnamento empatico di spezie aromatiche.
Sicilianità assolata in insalata di limoni e menta al condimento dei luoghi amati.
Esaltazione di dolcezza in macedonia di kiwi e verde al peperoncino e rosolio d’alloro.
Il pane di forno a legna ascolta ammirato le note ripetitive e creative di “in C” di Terry Riley mentre l’acqua accenna una danza ritmata. Il bianco Planeta risveglia gusto e armonia, e una fresca spremuta di arancia chiude il concerto.
Solitudo, tepore d’aprile e voglia di suonare q.b.

Pranzo della calma apparente

060 – 24 marzo 16

Pranzo della calma apparente

Assenza di venti in groviglio di trofie fresche con carne di maiale, carciofi, pomodori secchi e pizzica di spezie.
Calma d’animo in raccoglimento d’insalata di verdure e mele con gocciolío di semi e condimento dei luoghi noti.
Delizia d’arancia dei pressi in spremuta profumata.
L’acqua di fonte annusa gli odori e i sorrisi di un pane di forno a pietra e un Cerasuolo di Vittoria allarga il suo rosso alle promesse di un sole che illumina e riscalda come le noti morbide di Vinicio Capossela.
Il verde intenso del rosolio all’alloro ripone speranze e riapre le porte.
Solitudo nascosta e vuoti a perdere q.b.

Pranzo primaverile del nuovo inizio

059 – 20 marzo 16

Pranzo primaverile del nuovo inizio

Tepore di sè in scaloppe di lonza di maiale e abbracci verdi d’asparagi e pepe.
Luminosità nuova in minestra primavera di fave, piselli e cuori di carciofo e ricchezza d’olio extravergine d’oliva dei luoghi vicini.
L’acqua della fresca fonte si fa bella e il pane casareccio la osserva ammirato, il rosso Sirah di terre siciliane regala riflessi ambrati al cumulo di pensieri segreti da esplorare mentre la voce nordica di Ane Brun abbraccia i raggi solari allegri e freschi di equinozio.
Solitudo colorata e passi a venire q.b.

Pranzo chiaro del libero vagare

057 – 9 marzo 16

Pranzo chiaro del libero vagare

Silenzio di campo in pappardelle avvolte da asparagi selvatici e ricotta dei pressi con sortita di basilico e pecorino.
Incontro di spazi bianchi in insalata di lattuga, spinaci, olive e sorpresa di feta e mela.
Frescura di pensieri in arancia di terra e sole.
Il pane di forno a legna incrocia il cammino liquido dell’acqua di fonte e il bianco Cristo di Campobello allunga il soffio del tempo sulle note leggere dei concerti per violino di Bach.
Solitudo vagante e desiderio di spiaggia q.b.

Pranzo del desiderio scavato

055 – 2 marzo 16

Pranzo del desiderio scavato

Assonanza di sogni in strozzapreti audaci con funghi, pomodorino e verza e desideri piccanti di spezie serene.
Legame d’odori in insalata pepata d’arance e finocchi dei pressi.
Arrendevolezza di gusto in spremuta d’arance siciliane e succose.
Il pane di casa e l’acqua fresca intrecciano desideri lontani mentre il rosso d’Etna scava negli occhi la voglia d’amare delle note lievi di Curtains dei Tindersticks.
Solitudo blu e pensieri vaganti q.b.

Pranzo del pensiero che vaga

054 – 29 febbraio 16

Pranzo del pensiero che vaga

Assenza d’azione in rotondità di strozzapreti al sapore di asparagi selvatici, pomodorini e pigrizia di spezie.
Ritorno di ricordi in insalata d’arance e finocchi dei luoghi vicini con ammirazione di cipollina tenera.
Un rosso d’Etna induce a una leggera meditazione mentre vaga ondoso il dialogo intimo tra il pane di casa e l’acqua di fonte. Una spremuta d’arancia si riposa tra le note smogmagiche delle Orme dei tempi remoti.
Solitudo e ormeggi di pensiero q.b.

Pranzo delle cose che non mutano

053 – 23 febbraio 16

Pranzo delle cose che non mutano

Arrendevolezza d’intenti in penne rigate al suono di cavolfiore e carezze d’olive, pecorino, uvetta e pinoli e salti di danza di tostatura di pangrattato.
Riflessioni sul sè in insalate ridenti di trunzo di jaci e di lattuga e finocchio degli orti nostri.
Attesa di cambiamenti in arance e kiwi dei pressi.
La delicata sobrietà di un rosso Etna consola lo stato d’animo confuso di un pane di casa e l’acqua di una fonte del luogo nasconde la sua timida freschezza mentre le note dense dei Tindersticks ricordano la delusione per ciò che manca sempre.
Solitudo graffiante, spezie d’occhi e nubi distratte q.b.

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