Pranzo del desiderio vulnerabile

079 – 24 luglio 2017

Pranzo del desiderio vulnerabile

Agganci siculi in grigliata di peperoni in olio e limone.

Sospensione d’idee in pauro alla griglia e sapori liquidi di terra dei pressi.

Visione ermetica in insalata mediterranea con abbracci di feta.

Respiri di novità in tocchi rossi di anguria fredda.

Il pane di casa riaffiora dal torpore e offre all’acqua di fonte desideri e trame d’amore mentre il bianco del vino dei luoghi vicini protegge dai risvolti taglienti della vita un desiderio vulnerabile rimasto indifeso. I brani di Brunori Sas coprono tristezze e polveri del giorno prima.

Solitudo e alunni dispersi q.b.

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

077 – 11 aprile 2017

Pranzo prezioso del turbamento che non sale

Ariosità di gusto in tagliatelle e pesce spada con coro di pomodoro, capperi, spezie ed erbe danzanti.
Accoglienza d’occhi in insalata d’altre mani con farro, ceci, pomodorini e rucola.
Asprezza tonificante in sicilitudine di limoni in insalata.
Arpeggio di sensi in fragole nude al tocco.
Il pane offre fraganza di forno all’acqua di fonte fresca e ravviva ricordi d’amori passati al bianco chardonnay di terre siciliane mentre i suoni iberici dei Radiotarifa levano ormeggi e rifugi e si trasportano oltre le misure di massime e minime.
Solitudo e intrugli chimici q.b.

Pranzo pacato della domenica incolore

076– 19 febbraio 2017

Pranzo pacato della domenica incolore

Arpeggio di dialoghi in salsa di avocado con piccanterie e scherzo di stracchino, taralli e crostini.

Adagio di dissolvenze in linguine al nero di seppia di mare addormentato.

Equilibrio di verde e bianco in insalata sorridente di lattuga e finocchi dell’orto dei semplici e intervento di spinaci.

L’acqua silenziosa e fresca di fonte respira il calore del pane di forno giovane e fragrante, il bianco Cataratto si dispone sul nero con l’amabilità siciliana di chi accoglie e gioca con le note nordiche di Ane Brun mentre la domenica incolore si estende e vaga.

Dialogo di figlia, pensieri mordicchiati e “seduto o non seduto” q.b.

Pranzo breve delle storie che iniziano

073 – 24 gennaio 2017

Pranzo breve delle storie che iniziano

Soddisfazione di sè per storia che inizia in amabilità di riso rosso al pollo con curry e paprika e abbracci di porro e funghi.

La brevità del pasto è inondata da un bianco grillo di Sicilia che saluta le nuove associazioni di idee tra il pane sereno e l’acqua di fonte fresca e speranzosa, le note stellari di David Bowie accompagnano la nascita di una storia che raccoglie storie e le racconta.

Solitudo sorridente ed “eralavò” a venire q.b.

Pranzo semplice del canto terreno

072 – 5 gennaio 2017

Pranzo semplice del canto terreno

Decantazione del caos interiore in bruschette di pane di casa e salsa d’avocado con sussurri piccanti.

Sapore cruento di vita abbandonata in bistecca alla brace affogata nel vino ed esaltazione di spezie.

Sapienza di vita contadina in insalata aromatica di arance, finocchi e cipollina fresca.

Il vino rosso di un’Etna innevata accompagna caloroso il dialogo interiore di un’acqua di fonte dimessa mentre il pane di casa osserva con occhi invernali i timidi raggi del sole gentile, le note consumate e terrene dei CSN&Y si dilungano in sogni e viaggi interminati.

Solitudo acquietata, carezze di candela e libri da inniziare q.b.

Pranzo del sollievo arruffato

071 – 28 dicembre 2016

Sospiri di sollievo in incontro aromatico di gamberi e avocado e complicità ardita di mele, rucola e arancia.

Rilettura di sè in gnocchi di casa alla zucca gialla con silenziosità di crema ai formaggi.

Verdezza arruffata in insalata lenta di songino, rucola, avocado e mela.

Il bianco di un’ Inzolia di Sicilia raccoglie sereno le impressioni cromatiche tra gli sguardi di un pane di casa desideroso e un’acqua fresca di fonte e le note alte della nona sinfonia di Beethoven serpeggiano tra i raggi di un sole che porta calore e sollievo.

Solitudo invernale e pensieri arruffati q.b.

Pranzo del poeta che non muore

070 – 11 novembre 2016

Apertura d’ali in cestino d’avocado al limone e olio con spezie piccanti.

Accordi di chitarra in tuffi di ferretti artigianali al pesce spada e capperi con arpeggio di pomodorini.

Aria di concerto berlinese in agrodolce di peperoni e cipolla con tostatura di pangrattato.

C’è un lungo percorso di note e parole che conduce alla danza d’occhi del pane di un forno caldo e dell’acqua malinconica di fonte fresca dei pressi mentre il bianco d’Alcamo intreccia ricordi e sorsi di brani del poeta che non muore. Si sta raccolti sotto le note ben note e la voce elegante di Leonard Cohen con gli occhi che salutano chi va via.

Solitudo e tristezza musicata q.b.

Pranzo del silenzio dei mari

069 – 1 novembre 2016

 Tenerezza di ricordo in rifugio di medusa alla crema d’avocado e bisbigli di pomodoro ai toni piccanti con sorsi di vermouth bianco e vento di sè.

Persitenza di silenzio di mare in onde leggere di spaghetti ai sapori marini e complicità di peperoncino.

Respiro di brezze in semplicità d’insalata di pomodori e assenza di pensiero.

I sussurri di un bianco Alcamo dai sapori eleganti induce a sogni audaci il pane del forno a pietra che osserva la limpida delicatezza dell’acqua di fonte, le note ricercate dei Cinematic Orchestra spostano silenzi e ombre tra i pensieri distratti.

Chiusura in dialogo assopito tra il liquore d’alloro delle mani che sscrivino e le mani che pensano.

Solitudo autunnale e mari da osservare q.b.

Pranzo sorridente della pioggia muta

068 – 25 settembre 2016

Sorrisi di sè in bollito di manzo alla crema selvaggia di erbe e spezie con vocìo allegro di acetelli.

Rimembranze di altre piogge in serenità di breve insalata di lattuga e pomodoro.

Esagerazione sicula in persistenza di gusto di cannolo alla ricotta.

Chiusura d’intenti in liquore d’alloro delle mano che scrivono.

Il pane ancora caldo di forno a pietra racconta di nubi grigie e tenere al calice d’acqua di fonte vicina, il rosso di un Nero d’Avola s’imbeve di storie bagnate e silenziose portate da una pioggia muta e amica. Cadono sulla tavola, come gocce di pioggia sorridente, le note spesse dei Notwist.

Solitudo e pioggia di sè q.b.

Pranzo del rientro a terra

067 – 20 settembre 2016

Pranzo del rientro a terra

Semplicità d’intenti in zuppa di zucca lunga con patate, cipolle, festosità di pomodoro e spezie e bisbiglio di pecorino grattuggiato.

Discorsi sul sé in grigliata di melenzane alla menta e peperoni rossi al limone verde.

Sorrisi ritrovati in liquore all’alloro dei passi brevi.

La terra vicina accompagna il rosso del vino di Saro e l’acqua sorseggia le fresche parole del pane di casa, le note rauche di Janis Joplin accolgono il rientro a terra di un pensiero fragile.

Solitudo e chiusura d’occhi q.b.