Pranzo semplice del mare che non muore

063 – 17 aprile 16

Pranzo semplice del mare che non muore

Limpidezza di correnti marine in mescolanza di maccheroncini calabresi con tonno fresco, pomodorino siciliano e capperi dei pressi e carezze di spezie locali.
Orizzonti liberi in insalata mediterranea e incroci di culture assolate.
Il pane di forno a legna incontra la freschezza dell’acqua di fonte e ascolta i racconti salmastri di un bianco siciliano che ama i mari puliti.
La musica mai trivellata di Bach avvolge e ripara dalle brutture del mondo.
Solitudo calma e tuffi interiori q.b.

Pranzo delle storie vissute

062 – 13 aprile 16

Pranzo delle storie vissute

Apertura di sogni in peperoni arrostiti e sussurro di menta.
Racconti sommersi in recitazione di couscous alle verdure con scenografia di spezie su tormenti di patate e carote.
Scrittura di se in insalata mediterranea con citazioni di grecità in feta e olive e condimento dei luoghi amici.
Divertimento di fragole con scherzi d’arancia e menta.
L’acqua di fonte e il pane casareccio si raccontano i sogni della notte e un bianco grillo di Sicilia racconta di soli e di venti mentre le note raccolte di David Bowie disegnano spazi vaghi e lontani nel caldo estivo di una primavera capricciosa.
Solitudo sorridente, accordi di chitarra e storie da vivere q.b.

(Parte delle verdure utilizzate provengono dall’Orto dei Semplici del Liceo Regina Elena di Acireale)

Pranzo in C

061 – 3 aprile 16

Pranzo in C

Ouverture di note vive in lonza di maiale al marsala e all’arancia con accompagnamento empatico di spezie aromatiche.
Sicilianità assolata in insalata di limoni e menta al condimento dei luoghi amati.
Esaltazione di dolcezza in macedonia di kiwi e verde al peperoncino e rosolio d’alloro.
Il pane di forno a legna ascolta ammirato le note ripetitive e creative di “in C” di Terry Riley mentre l’acqua accenna una danza ritmata. Il bianco Planeta risveglia gusto e armonia, e una fresca spremuta di arancia chiude il concerto.
Solitudo, tepore d’aprile e voglia di suonare q.b.

Pranzo della calma apparente

060 – 24 marzo 16

Pranzo della calma apparente

Assenza di venti in groviglio di trofie fresche con carne di maiale, carciofi, pomodori secchi e pizzica di spezie.
Calma d’animo in raccoglimento d’insalata di verdure e mele con gocciolío di semi e condimento dei luoghi noti.
Delizia d’arancia dei pressi in spremuta profumata.
L’acqua di fonte annusa gli odori e i sorrisi di un pane di forno a pietra e un Cerasuolo di Vittoria allarga il suo rosso alle promesse di un sole che illumina e riscalda come le noti morbide di Vinicio Capossela.
Il verde intenso del rosolio all’alloro ripone speranze e riapre le porte.
Solitudo nascosta e vuoti a perdere q.b.

Pranzo primaverile del nuovo inizio

059 – 20 marzo 16

Pranzo primaverile del nuovo inizio

Tepore di sè in scaloppe di lonza di maiale e abbracci verdi d’asparagi e pepe.
Luminosità nuova in minestra primavera di fave, piselli e cuori di carciofo e ricchezza d’olio extravergine d’oliva dei luoghi vicini.
L’acqua della fresca fonte si fa bella e il pane casareccio la osserva ammirato, il rosso Sirah di terre siciliane regala riflessi ambrati al cumulo di pensieri segreti da esplorare mentre la voce nordica di Ane Brun abbraccia i raggi solari allegri e freschi di equinozio.
Solitudo colorata e passi a venire q.b.

Piccola cena del riordino delle idee

058 – 17 marzo 16

Piccola cena del riordino delle idee.

Richiamo d’idee in riso integrale con luce d’asparagi e funghi e ombre speziate.
Rendiconto di se in assaggio d’insalata di lattuga e olive nei pressi.
In silenzio ostinato l’acqua fresca di fonte ricorda al pane di forno a legna il cumulo di pensieri che il rosso d’Etna dormiente elabora sulle note d’acciaio di Laurie Anderson.
Solitudo serale ed esistenza disordinata q.b.

Pranzo chiaro del libero vagare

057 – 9 marzo 16

Pranzo chiaro del libero vagare

Silenzio di campo in pappardelle avvolte da asparagi selvatici e ricotta dei pressi con sortita di basilico e pecorino.
Incontro di spazi bianchi in insalata di lattuga, spinaci, olive e sorpresa di feta e mela.
Frescura di pensieri in arancia di terra e sole.
Il pane di forno a legna incrocia il cammino liquido dell’acqua di fonte e il bianco Cristo di Campobello allunga il soffio del tempo sulle note leggere dei concerti per violino di Bach.
Solitudo vagante e desiderio di spiaggia q.b.

Pranzo degli elementi ridenti

056 – 4 marzo 16

Pranzo degli elementi ridenti

Luminosità di mare in fusilli al gioco di tonno e pomodoro con spezie divertite.
Curiosità di terra in incontro di avocado e feta ai coriandoli di pepe.
Richiamo di Sicilia in tarocchi delle terre assolate.
L’acqua di una fonte d’acqua si dilunga in sguardi con il pane di fuoco di legna e il rosso d’Etna ricorda armonie di gusto nell’aria muta all’ascolto delle note ariose dei Genesis.
Solitudo terrosa e brezza di mare senza trivelle q.b.

Pranzo del desiderio scavato

055 – 2 marzo 16

Pranzo del desiderio scavato

Assonanza di sogni in strozzapreti audaci con funghi, pomodorino e verza e desideri piccanti di spezie serene.
Legame d’odori in insalata pepata d’arance e finocchi dei pressi.
Arrendevolezza di gusto in spremuta d’arance siciliane e succose.
Il pane di casa e l’acqua fresca intrecciano desideri lontani mentre il rosso d’Etna scava negli occhi la voglia d’amare delle note lievi di Curtains dei Tindersticks.
Solitudo blu e pensieri vaganti q.b.

Pranzo del pensiero che vaga

054 – 29 febbraio 16

Pranzo del pensiero che vaga

Assenza d’azione in rotondità di strozzapreti al sapore di asparagi selvatici, pomodorini e pigrizia di spezie.
Ritorno di ricordi in insalata d’arance e finocchi dei luoghi vicini con ammirazione di cipollina tenera.
Un rosso d’Etna induce a una leggera meditazione mentre vaga ondoso il dialogo intimo tra il pane di casa e l’acqua di fonte. Una spremuta d’arancia si riposa tra le note smogmagiche delle Orme dei tempi remoti.
Solitudo e ormeggi di pensiero q.b.