Pranzo del pensare morbido

045 – 1 nov 15

Pranzo del pensare morbido­

Arrendevolezza d’intenti in crostini all­a crema vivace di avocado e vermuth bian­co.
Raccoglimento di sè in filini all’uovo ­in brodo vegetale casalingo e minestron­e di verdure.
Chiusura d’occhi in insalata rossa e ve­rde e condimento dei pressi.
Morbidezza di pioggia in dolcezza di pere cotte all­a cannella e alloro.
Ritrovamento di sè in praline artigiana­li e sorrisi d’autore di Marsala Superio­re Targa.
Dolcezza di figlia in muffin alla zucca­ e cioccolato.
Un ruvido pane locale ammira la delicat­a trasparenza dell’acqua di fonte, un ro­sso Morellino di Scansano sorseggia il f­ormicolio della pioggia che danza mentre­ le note dei Notwist ricoprono le fessur­e del tempo che ci piove addosso.
Solitudo e foglie a cadere q.b

Pranzo delle identità svanite

044 – 13 ott 15

Pranzo delle identità svanite.
Ricordo d’occhi in festa di riso con sorrisi di peperoni, zucchine, biete selvatiche, cavolo cappuccio e plausi di aromi delle terre buone.
Passaggio di me in deja vu arancione su zucca e frittura dolce.
Arrendevolezza di tempo in insalata di lattuga, cavolo cappuccio, olive e ricotta salata e condimento gentile delle mani che sanno.

L’acqua di fonte fresca si intenerisce alle parole del pane di Maniace e il biancore di un Vermentino di Gallura sprofonda in una intimità di ricordi e gusti. Le note imperdibili di Harvest di Neil Young raccolgono i silenzi interiori e governano il tempo.
Solitudo, dimenticanze e pace interiore q.b.

Pranzo verde dei buoni consigli

043 – 2 ott 15

Pranzo verde dei buoni consigli.
Dimenticanza di sè in fragranza di grissini e morbidezza di crema al gorgonzola e acini verdi d’uva bianca.
Suggerimento d’amico in tocchetti di pollo imbevuti di limone e nevicata verde di scorza di limone appena colto.
Avventura di verdezza in insalata di lattuga canasta, spinaci, verza e acini d’uva e condimento allegro.
Il pane di forno a legna dei pressi si muove con le verdi intenzioni mentre l’acqua di fonte ne segue i movimenti, un vino bianco dei luoghi cari si innalza silenzioso e brinda alle note d’annata di Carlos Santana.
Solitudo di pensieri e verdi sorrisi q.b.

Un plauso allo spacciatore di consigli culinari open source Salvo Lizzio.

(Chiedo scusa per la foto. Problemi di comprensione tra l’intero me e il mezzo tecnologico che mi ritrovo tra le mani)

Pranzo di una solitudo colorata

042 – 30 set 15

Pranzo di una solitudo colorata.
Eleganza di sfumature di verde in fusilli con asparagi, zucchine, avocado e complicità di spezie.
Dolcezza in doratura di giallo di patate americane in frittura semplice.
Allegria in danza d’insalata con pomodori, cetriolo e mozzarella di bufala dei dialetti lontani.
Il bianco tenue di un Grillo di Sicilia accarezza il dialogo silenzioso tra l’acqua timida di fonte e il pane di forno innamorato mentre le note calme di Max Richter tranquillizzano le nubi piovose che vengono da lontano.
Solitudo solita e umidità di sguardo q.b

Pranzo semplice dei solchi della mente libera

041 – 26 set 15

Pranzo semplice dei solchi della mente libera.
Soluzione di madre in cottura di piselli e tuffo d’uovo di gallina felice.
Mormorio di fegato in frittura calda di dolcezza di zucca gialla.
Richiami greci in abbraccio d’insalata di orti distanti e sapori vicini.
Il pane di forno a legna s’intende con un’acqua disposta ai dialoghi mentre un Sirah di Sicilia urla la propria solidarietà al profumo libero di Erri De Luca con le note compiacenti dei Modena City Ramblers.
Confusione di me, noia di mosche e fastidio di zanzare q.b.

 

Pranzo lieve della ricerca di spazi interiori

040 – 16 set 15

Pranzo lieve della ricerca di spazi interiori.
Dualità di formaggi stagionati in cortesia di miele di castagno e freschezza d’uva.
Riflessioni scivolose in sapienza di couscous e curiosità d’ortaggi piccanti.
Il pane senza fretta e la fresca acqua di fonte stuzzicano un timido e abbottonato Merlot che indica i luoghi imprecisi della note dei Portishead.
Le carezze degli acini d’uva accompagnano un Targa Riserva Marsala Superiore che illumina il pensare.
Solitudo sorridente e albe a venire q.b.

Pranzo del pianto di settembre

039 – 7 set 15

Pranzo del pianto di settembre.
Attesa di pioggia in bruschette esili al pomodoro fresco.
Profumo di terra bagnata in cottura di riso con funghi secchi e fuochi d’oriente di curry e paprica.
Tempesta di sapori di terra in insalata allegra e condimento mediterraneo.

L’acqua della fonte vicina è rassicurata dal pane di casa che racconta di suoni di tuoni e il vino bianco di madre siciliana allontana tristezze di terra e malinconie d’aria.
Solitudo, gocce di pioggia e fulmini q.b.

Pranzo breve del recupero irrecuperabile

038 – 4 set 15

Pranzo breve del recupero irrecuperabile.
Evaporazione di ribrezzo d’esame in amabilità di couscous con aromi di mare di scoglio al pesce e ai frutti di mare.
Compassione per “logarittimo” esiziale in breve insalata verde al condimento confortante.
Il pane ridacchia con l’acqua di fonte e il biancore del vino siciliano rilassa le curve di pensiero.
Solitudo e io q.b.

Pranzo breve della speranza esile

036 – 25 ago 15

Pranzo breve della speranza esile.
Ormeggio d’intenti in omelette alla rucola con complicità di formaggio;
linea di speranza in cottura agrodolce di crauti;
richiami d’identità in trionfo tricolore di pomodori, cetriolo e fiordilatte di mungitura ragusana.
Il pane di forno d’oltre Etna si dilunga scherzoso con l’acqua di fonte dei pressi fresca e amabile mentre un bianco chardonnay organizza i pensieri. La musica di terre lontane dei CSN&Y ci avvicina alla terra. Solitudo e speranze a venire q.b.

Cena dei silenzi scovati

035 – 14 ago 15

Cena dei silenzi scovati
Delicatezza di riso basmati in desiderio di sugo piccante con tonno e cipolla. Ortaggi dell’orto in sogno agrodolce di caponata ai sapori siciliani. Gratitudine di melanzane alla griglia con baci di trito aromatico e olive silenziose e verdi.
Il pane riprende sussurando i discorsi interrotti mentre l’acqua di fonte sorride liquida. E’ il vino bianco e fresco dei pressi che esalta il sapore del silenzio e insegue le note vive di Philip Glass. Solitudo d’agosto e pensieri che scalano q.b